giovedì 16 novembre 2017

I Romani.

Considero chi nasce, vive e lavora a Roma una persona speciale.
Si, perchè da Roma, e dai romani, si pretende tutto e il suo esatto opposto.
Vogliono che la nostra città conservi le sue caratteristiche artistiche e storiche ma che sia, nello stesso tempo, moderna. Vogliono il fascino delle stradine ma la praticità degli stradoni.
Vogliono la bottega di una volta ma la comodità dei centri commerciali.
Il romano, poi, dev'essere sempre simpatico e con la battuta pronta, come si vede nei film. Che poi alla fine lo è ma se manda a fanculo l'ennesimo turista che attraversa la strada a cazzo di cane, io dico che ci può stare.
Qualsiasi manifestazione, si fa a Roma.
Quasi tutti gli eventi, passano da Roma.
I concorsi, si fanno a Roma.
Abbiamo il Vaticano, il Governo e il Parlamento.
Ogni sabato ti chiudono mezza città per un motivo o per un altro.
Se i risicoltori di Vercelli o i pescatori di Mazara del Vallo devono protestare, ovviamente vengono a Roma.
Se hai l'università a casa tua ma vuoi fare il fuori sede a vita, dove te ne vai? A Roma!
Nel dubbio? Roma.
La città dev'essere un museo vivente, però la gente deve pure andare a lavorare. E intanto da fuori arrivano e s'ammucchiano, che je frega. Stanno a Roma.
E in tutto questo i romani lavorano, vanno a cena fuori, si vedono con gli amici, fanno la vita loro, senza rompere le palle a nessuno.
Si riconoscono tra di loro. Come quando chiedi all'autista dell'autobus se si ferma alla prossima e lui ti risponde "se je la fanno i freni, ce provamo". Il romano ride, chi non è romano si preoccupa.
La differenza è tutta qua.
Se vi piace Roma ma non vi piacciono i romani, restate dove siete nati che nessuno vi è mai venuto a cercare e, soprattutto, nessun romano si è mai trasferito nei luoghi da dove venite.