mercoledì 21 febbraio 2018

"Ai posteri l'ardua sentenza"... sul debito Italiano

Su certi argomenti, oggi troppo controversi, toccherà ai posteri pronunciarsi. La frase celebre è tratta da due versi de Il cinque maggio, il componimento poetico più celebre di Alessandro Manzoni. E che tutti noi abbiamo imparato a memoria, ma forse non è stato abbastanza. Il giudizio che Manzoni rimanda ai posteri è quello sulla vita di Napoleone Bonaparte: Fu vera gloria?
«…Fu vera gloria? Ai posteri
L’ardua sentenza…»
Ieri abbiamo imparato che votare per la stabilità non funziona.
Lo hai già fatto l'ultima volta e sei finito #peggiodifantozzi.
A lui bastava lavorare per non essere povery. A te no.
Oggi invece proviamo a capire perché votare per chi ti promette di non fare "debito" in realtà non vuole che la tua situazione, così come quella dei tuoi fratelli e dei tuoi figli, migliori.
Secondo uno dei principi più banali in economia, ogni debito è anche un credito. 
La domanda sorge spontanea, diceva un signore della TV, se il debito è pubblico il credito di chi è? Ma soprattutto a cosa serve il debito pubblico? 

Procediamo con ordine.
Di chi è il credito generato dal debito pubblico? 








Risposta: Il tuo.
Quando parliamo di debito pubblico, parliamo per la quasi totalità di titoli di Stato. Su 2.100 miliardi di debito in Italia oltre 1.800 è espresso in titoli di Stato (vedi grafico). Chi detiene questi titoli di Stato? Circa il 65% è nelle mani di banche, assicurazioni e risparmiatori italiani. Il restante 35% è nelle mani di investitori esteri. Vista sotto questa luce una buona fetta del debito pubblico italiano è nelle mani di attori economici italiani, quindi più che un debito figura come un giroconto contabile di ricchezza tra Stato e privati. Privati che percepiscono anche degli interessi (cedole sui titoli di Stato). E tra questi privati ci siamo anche noi risparmiatori quando compriamo un BoT o BTp. Parte di quel debito, quindi, ci vede dalla parte dei creditori, è verso noi stessi. 

La stucchevole retorica a cui i media ci hanno abituato, secondo la quale ogni nuovo nato erediterebbe un debito di 35mila euro è una favoletta bella e buona, con delle venature horror che farebbero accapponare la pelle anche un maestro come lui.
Partiamo innanzi tutto dal dato: 35mila euro. Come si ottiene? Molto semplicemente dividendo l’ammontare del debito pubblico nominale italiano (2.100 miliardi) per la popolazione (60,8 milioni). Da cui si ottengono, dopo un piccolo arrotondamento, i fatidici 35mila euro!
Ma esiste al mondo un Paese senza debito pubblico? 
Risposta: No.
Il debito è uno dei modi in cui gli Stati oggi si finanziano.
Chi più, chi meno, tutti i bambini del mondo nascono “indebitati” (quelli tedeschi nascono con un debito di 32mila euro). Ma il debito di un Paese non deve essere estinto, ma deve essere semplicemente sostenibile. In modo tale che quel Paese possa pagare meno interessi passivi sul debito che ha creato. 
Ma perché gli stati si indebitano? 
Semplice gli stati si indebitano per offrirti servizi. La sanità, la Scuola, le strade, la pensione...

Passiamo alla seconda domanda: A Cosa serve il Debito Pubblico?
Il debito che lo stato italiano ha accumulato è servito a  Fantozzi per acquisire diritti e servizi che in parte, nella quasi totalità sono arrivati anche a noi.
Il debito pubblico è servito alla generazione dei nostri genitori per garantirsi una vecchiaia serena, hanno lavorato, si sono indebitati, si sono comprati una casa (che noi erediteremo insieme al debito pubblico) ed una pensione, che permette a noi di essere sereni e di non dover pensare al loro mantenimento nel momento in cui sono troppo deboli per lavorare.
Ricorda, ieri abbiamo detto che gli ultimi due ammortizzatori sociali rimasti sono le pensioni e le case.
Certo non tutto il debito è stato speso bene, ma vuoto per pieno, ci si può stare. ( accidentalmente abbiamo vissuto anche la stagione politica del sorpasso)
Morale della favola? Non siamo delle Merde per esserci indebitati.

Oggi invece viviamo il debito come una colpa, come un peccato originale da mondare, tanto che ce lo sbattono in faccia anche quando prendiamo un treno.
Non solo alcuni schieramenti politici hanno scritto chiaramente nel programma che intendono ridurre il debito in maniera drastica nei prossimi 10 anni. In particolare modo sono due il PD e + Europa. 
Alla luce di quanto abbiamo capito fin qui ridurre il debito vuol dire ridurre la ricchezza degli italiani, e bloccare il Paese  per altri 10 anni...
La chiamano stabilità. In effetti la morte è molto stabile.
Io dico "No Grazie". E anche voi dovreste dirlo, a meno che non vi chiamiate così. In quel caso guadagnereste un sacco di soldi.

Nel 2011 un altro governo (Governo Monti), inchiodò la spesa pubblica, fece la riforma Fornero, alzando l'età pensionabile e riducendo la pensione e mise la tassa sulla prima casa. L'IMU.
Sicuramente il debito sarà sceso...

 NO! MANCOPEGNENTE.
 Nel grafico noterete anche un impennata del "debito privato", cioè il debito vostro, nostro, in quanto persone fisiche e aziende, come mai si impenna? Logicamente quando lo stato smette di sostenere la vostra domanda con il debito, deve intervenire il debito privato per mantenere gli standard precedenti.
Solo che il debito privato lo dovete estinguere, mentre come abbiamo visto il debito di Stato deve essere solo sostenibile. ( Di questo parleremo più avanti).

C'è invece qualche partito che vuole incrementare la spesa pubblica per riattivare l'economia Italiana?
Si! Sono 3: LEU, LEGA,COMUNISTI ITALIANI
Ci sono però delle piccole differenze.
Mentre LEGA e COMUNISTI ITALIANI vogliono che lo stato torni ad indebitarsi per rilanciare i consumi e quindi far crescere il PIL, LEU vuole invece tassare i redditi medio alti ma non indebitarsi.
Di chi saranno mai i redditi medio alti? ...
Hai indovinato. I nostri! la fottuta classe media, con le nostre case e e le nostre pensioni al grido di "OK RAGAZZI ORA PIÙ VELOCE PERCHÉ I COMANDI CAMBIANO OGNI DUE BATTUTE SE RIUSCIRETE A FARLO D'ORA IN POI RIUSCIRETE A GIOCARE SOLO CON LA MUSICA"

In sintesi:
Oggi abbiamo imparato che i nostri figli nasceranno non con il debito che noi abbiamo accumulato ma con i servizi che saremmo riusciti a garantire con quel debito, che non dovrà mai essere ripagato ma semplicemente reso sostenibile. Abbiamo inoltre imparato che i partiti che professano la "Stabilità" altro non vogliono che la riduzione di alcuni servizi e diritti che non possiamo più permetterci secondo loro e che dovremmo delegare non allo stato ma a dei privati.
Ora ti faccio una domanda: E' più stabile un sistema in cui con il debito riusciamo a garantire un finale di vita dignitoso alle generazioni precedenti alla nostra o un futuro sistema in cui i nostri figli dovranno preoccuparsi non solo della loro vita ma anche della nostra quando saremmo vecchi e stanchi?
Io la risposta la conosco, è dentro di me, può essere sbagliata per qualche grigio contabile ma di sicuro è giusta per mio figlio.
 







 

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