lunedì 13 marzo 2017

Back to the Future il Lingotto 10 anni dopo.

Ero Presente. 
Lo ammetto.
Non alla prima di Ritorno al Futuro in versione ri-masterizzata, ma al Lingotto 2017.
Sveglia antelucana, taxi, freccia rossa, "Roma Termini" - "Torino Porta Nuova" 4 ore e 15 minuti. Alboreto is nothing.  Se fossi sceso a Porta Susa, sarei arrivato in Hotel sotto il muro delle 4 ore e 30 minuti. -
La mia partecipazione al "Lingotto 2017" non era richiesta, come non lo era richiesta neanche il 27 Giugno 2007, infatti ero uno dei pochi, almeno a mia memoria, ad essermi concesso il bis. 

La sceneggiatura di "Ritorno al Futuro", "Back in time" per gli anglofoni,  nasce quando  Bob Gale, cercando in cantina, trovò l'annuario scolastico di suo padre e scoprì che aveva ricoperto la carica di "class president" nell'ultimo anno di liceo. Gale pensò al suo class president, un ragazzo con cui non aveva nulla in comune, e si domandò se sarebbe potuto diventare amico di suo padre qualora fossero andati a scuola insieme. 

Walter Veltroni, il "padre" del pd, non ha partecipato ai lavori del lingotto. Assente per ragioni familiari.

Voglio ora provare ad immaginare con voi, se l'intervento di Veltroni -qui il testo integrale- fosse stato pronunciato Domenica 12 marzo 2017, anzichè nel 2007. 

Da una lettura veloce - voglio immaginare che non siate così masochisti - possiamo notare alcune simpatiche ricorrenze:

1) Valter ringrazia Prodi, che di nome non fa Paolo e non ha origini Marchigiane, di Filottrano nello specifico, sgombrando il campo dagli equivoci: "Il Pd conferma il suo sostegno deciso al governo". 

**
2) parla di "unire gli italiani" contro le paure del nuovo secolo "Ridare speranza ai nuovi italiani, ai ragazzi di questo Paese convinti, per la prima volta dal dopoguerra, che il futuro faccia paura, che il loro destino sia l'insicurezza sociale e personale" .
- Paura contro Speranza sono il "fil rouge" del discorso di Matteo Renzi.

**

3) La necessità di continuare il cammino:" Il Partito Democratico non è la pura conclusione di un cammino. Se lo fosse, o se si raccontasse così, inchioderebbe se stesso al passato."
- In Cammino è "lo slogan" del Pd da sempre, Macron ha copiato.

**

4) Uno degli obbiettivi del Partito Democratico : " è porsi il problema che l'Istat ci ha appena detto essere intatto: la distanza tra chi sta molto bene e chi sta molto male, in Italia, non accenna a diminuire. "
 - Renzi sottolinea più volte come, la crisi abbia addirittura aumentato  queste differenze. Il sentimento della disuguaglianza tra classi è il vero avversario del PD e la nostra sfida più bella.

**

5) L'italia ha bisogno di Crescita e Credibilità: " L'Italia ha bisogno di crescita. Il governo Prodi sta lavorando per questo, e le cifre, i risultati, stanno confortando lo sforzo e le scelte fatte. In una situazione di straordinaria difficoltà e con una eredità pesante sulle spalle, in un anno il governo ha portato avanti una grande opera di risanamento finanziario che oggi fa rispettare all'Italia i parametri europei, ha rotto un lungo immobilismo con le liberalizzazioni e l'apertura dei mercati, ha restituito credibilità all'Italia sia in sede politico-istituzionale che in sede economica. La nazionalità non si difende con le barriere, ma con una maggiore competitività, con un'ampia disponibilità all'innovazione. Penso ad esempio alle medie imprese. Il Paese vive di questo. Sono il cuore dell'Italia che produce, a cominciare dal Nord, anche perché ciascuna di esse porta con sé nella competizione globale un gran numero di micro-imprese. Stanno creando sviluppo, sono una delle carte più alte che abbiamo in mano per raggiungere possibili futuri successi. Vanno sostenute, vanno aiutate a diventare grandi, a non cadere in una spirale esclusivamente finanziaria, a spingere verso l'innovazione" 
- Il Primo settore in cui investire è quello della Cura della Persona e della Sanità, trattenendo i tanti giovani che si sono formati nel sistema universitario Italiano e che sono costretti a cercare lavoro all'estero. La parte centrale del discorso di Torino è incentrata sul Capitale Umano.

**

6) Andare oltre l'odio personale: " Superiamo allora gli odi, i rancori e le divisioni che impediscono di guardare con lucidità alla situazione economica. La ripresa economica non è né di destra né di sinistra: è un bene per tutto il Paese, e tutti abbiamo il dovere di fare ciò che è necessario per prolungarla, rafforzarla, estenderla ai settori e ai territori che ancora non l'hanno agganciata. Un duraturo e moderno sviluppo economico non si ottiene se ciascun soggetto, ciascuna impresa, ciascuna categoria, si rinchiude in sé stessa come una monade isolata dal contesto esterno. Non si fa sviluppo con l'egoismo. E nemmeno con l'egoismo nazionale."
- Le Prime parole di Matteo Renzi sono di incoraggiamento agli altri candidati.

**

7) Contro L'euroscetticismo: "Ogni nostalgia nazionalistica è del tutto anacronistica. In un'Europa debole e divisa, nessuno Stato nazionale, grande o piccolo che sia, è in grado di assicurare ai suoi cittadini prosperità, sicurezza, libertà, pace. E' solo l'Unione, che non cancella identità e culture nazionali, che può riuscire a far questo. Può riuscire solo un'Europa politica e democratica, che abbia più peso e più responsabilità, che segua il principio guida fissato all'inizio dell'avventura europea, quello della limitazione delle sovranità nazionali.   L'azione che il governo italiano sta portando avanti, il ruolo che lo stesso Presidente Napolitano svolge, sono la prova di quanto sia importante che i Paesi più convintamente europeisti, come il nostro, non lascino che l'Unione venga sospinta al largo dal vento dell'euroscetticismo, che in questo momento soffia forte. Che non rinuncino all'idea di far procedere speditamente l'Europa con il principio della doppia maggioranza e con lo strumento della cooperazione rafforzata. L'Europa ha bisogno di un'Italia stabile, forte, che cresce" 
Se prima soffiava forte il vento dell'euroscetticismo, oggi le vele delle navi spinte da quel vento sono arrivate al porto.
**

8) Il 20-20-20 , i mutamenti climatici e l'ambiente:  "I mutamenti climatici sono il primo banco di prova di questa vera e propria sfida. Dobbiamo convincerci tutti che l'aumento dell'effetto serra causato dal modo tradizionale di produrre e consumare energia non è un problema di astratta e accademica ecologia. I cambiamenti del clima sono ormai un drammatico dato di fatto: fermarli non è solo un dovere etico verso le future generazioni, è un interesse tremendamente concreto di noi contemporanei. In cima alle priorità della politica e dell'azione pubblica deve stare il futuro ambientale del nostro Paese e dell'intero pianeta. Affrontare i cambiamenti climatici. Realizzare gli obiettivi di Kyoto, e i successivi che sarà necessario darsi per ridurre le emissioni. Potenziare le azioni di risparmio energetico. Espandere l'uso delle fonti rinnovabili. Investire in dosi massicce sulle infrastrutture e sulle tecnologie per la mobilità ecosostenibile. Mettere l'apparato industriale e di ricerca italiano in linea con quelli dei paesi che prima di noi hanno investito sulle nuove tecnologie per l'ambiente. La strada è quella indicata dai tre "20%" fissati come obiettivo al 2020 dall'Unione Europea: +20% di fonti rinnovabili, -20% di consumi energetici, -20% di emissioni di gas serra. Che vuol dire consumare molta meno energia per ogni euro di Pil prodotto, diffondere l'uso dell'energia solare ed eolica, promuovere il risparmio energetico nell'industria, nei trasporti, nei consumi civili. "
Con l'orgoglio che il tema merita Renzi sottolinea che gli obbiettivi sono stati raggiunti e superati abbondantemente dal nostro Paese, non solo nelle rinnovabili, ma anche nella riduzione dei consumi (-28%) e riduzioni delle emissioni di CO2 ( target raggiunto nel 2015).

**

 9 ) Green Economy: "Quello a cui pensiamo è l'ambientalismo che proponendosi di diventare politica generale, informatrice di ogni scelta, rifiuta la logica del no a tutto. Non si può dire no all'alta velocità se poi l'alternativa è il traffico che inquina e la qualità della vita che peggiora perché per spostarsi ci vuole il doppio del tempo e il doppio dei consumi, il doppio dell'energia. Non si può dire di no al ciclo di smaltimento dei rifiuti moderno ed ecologicamente compatibile e lasciare che l'unica l'alternativa siano discariche a cielo aperto ed aria irrespirabile e nociva. Quello a cui pensiamo è l'ambientalismo dei sì. Sì a utilizzare le immense possibilità della tecnologia per difendere la natura. L'ambientalismo è l'unico campo in cui l'obiettivo più radicale è conservare: conservare un equilibrio naturale. Ma è anche l'unico campo in cui l'unico modo per conservare è innovare: dal ciclo di smaltimento dei rifiuti, appunto, alla possibilità di muoversi usando infrastrutture su ferro; dall'uso dell'energia solare all'idrogeno. Sono le conquiste scientifiche e tecnologiche a consentire, oggi, di difendere l'aria, l'acqua, la Terra. "
Dobbiamo accompagnare le imprese ad investire sull'Ambiente e sull'innovazione tecnologica.

**
 
10) La Sicurezza e l'immigrazione:  " La sicurezza. Cominciamo con l'essere chiari: nessuno scrolli le spalle o definisca razzista un padre che si preoccupa di una figlia in un quartiere che non riconosce più. La sicurezza è un diritto fondamentale che non ha colore politico, che non è né di destra né di sinistra. Chi governa ha il dovere di fare di tutto per garantirla. "
Avendo ben presente il presupposto: integrazione e legalità, multiculturalità e sicurezza, vivono insieme. Insieme stanno. Insieme cadono. Chi viene da lontano per scappare dalla fame e dalla guerra non può che essere almeno accolto da un Occidente egoista e avido. Ma per chi ruba ai cittadini quel bene prezioso che è la serenità c'è solo una risposta, ed è la severità e la fermezza con cui pretendere che rispetti la legge e che paghi il giusto prezzo quando questo non accade, quale che sia la sua nazionalità. Chi viene qui per fare male agli altri o per sfruttare donne o bambini deve essere assicurato alla giustizia, senza se e senza ma. Dalla mia esperienza di questi anni ho imparato che la visione nazionale di un problema fondamentale come questo diventa concreta quando viene calata nella realtà del territorio. Quando la cooperazione forte tra governo e amministratori è una scelta non episodica ma strategica. Perché noi continuiamo a basarci su un modello che è sempre lo stesso da quarant'anni, mentre nel frattempo l'Italia è cambiata, sono cambiati gli insediamenti urbani e il territorio da governare è diventato più ampio ed eterogeneo, sono cambiati gli stili di vita delle persone.
La sicurezza non è un concetto di Destra, Minniti Docet.

**

11) Il Confronto Civile con gli altri partiti: "Sei anni come Sindaco di Roma mi hanno convinto, e credo di poter dire abbiano convinto soprattutto i cittadini romani, al di là delle naturali e legittime convinzioni di ognuno, che è possibile confrontarsi in modo civile e trasparente senza che nulla venga tolto alle rispettive idee. Avendo come unico ed esclusivo interesse il bene della propria comunità, la qualità della vita delle persone."
Matteo ha esibito un bon-ton istituzionale anche nei confronti della duplice morale garantista/giustizialista del M5S.

**

12) Il partito aperto: "Il partito che immagino è un luogo aperto. Aperto, in primo luogo, ai giovani. Il gruppo dirigente dovrà essere composto, a tutti i livelli, dai nuovi ragazzi che nei partiti come nella società hanno voglia di spendersi per il loro futuro e per quello del Paese. Aperto ai cittadini, a quei movimenti che nel corso di questi anni hanno interpretato meglio la domanda di cambiamento, di rinnovamento della politica, che veniva dalla società italiana. Aperto a livello regionale, dove insieme a coloro che vengono da storie e da appartenenze di partito dovranno partecipare, contare e decidere, associazioni, gruppi, comitati e singoli cittadini. Così daremo vita ad un partito federale, dove il principio dell'autonomia guiderà le scelte riguardanti le persone che vivono e lavorano in quel determinato territorio. E un partito nuovo può dirsi davvero nuovo solo se sarà composto, a tutti i livelli, almeno per metà, da donne. Negli organismi, nei governi. Quelle donne che hanno realizzato conquiste fondamentali per sé e per la società intera .
Obbiettivo quote Rosa, centrato! Il Partito aperto, invece, per Renzi non è più sufficiente deve essere in grado di accogliere.


**

13) L'appello Strappalacrime: Permettetemi di concludere leggendovi poche righe. Parole di una nuova italiana. Di una ragazza della mia città, una ragazza di quindici anni. I suoi genitori hanno acconsentito che io usassi i pensieri raccolti in una sua lettera, perché lei non c'è più. Era una ragazza che doveva venire con noi in uno dei viaggi che facciamo in Africa con gli studenti delle scuole romane. Sono parole che mi tornano alla mente ogni volta che vedo emergere i segni di una società chiusa in una rabbia e in un egoismo cieco. Sono parole pensate e scritte solo due mesi prima di morire, in una lettera indirizzata ai suoi genitori nei giorni di Natale. "Durante la malattia, devo ammetterlo, ho pensato spesso e volentieri di essere la persona più sfortunata del mondo, e per questo mi vergogno di me stessa e mi considero cattiva ed egoista. Non ho pensato che ci sono persone nel mondo che, oltre alla malattia, devono combattere contro fame e povertà. Per questo ho deciso di regalarvi (anzi, regalarci) un'adozione a distanza. Spero di avervi fatti felici. Mi dispiace di non avere un regalo che possiate scartare, ma spero così di lasciarvi sorpresi". 
I #pischellincammino, saranno invece uno dei simboli del PD che non rinuncia a coinvolgere i giovani, anche singolarmente.
_______________________________________________________________________________


Sono molto soddisfatto nell'aver riunito i punti di contatto tra il Partito Democratico del 2007 e il Partito Democratico del 2017 in 13 punti.
13 uno dei numeri Cabalistici più belli che ci sia, a meno che voi non siate Triscaidecafobici.

Ecco quindi che comprensibilmente dopo queste poche righe, potrete apparire delusi, potrete inneggiare alla sempreverde corrente di pensiero del "soppassati10annienonavetefattouncazzismo" ma vi sbagliate!
E di Grosso!

Tra la relazione di Veltroni e quella di Renzi ci sono delle differenze non banali:

Renzi lo dice chiaramente: Nel 2008 c'è stato un cambio di Paradigma.
Sembra di essere a Chicago nel '62. Scusate il vezzo da epistemologo, ma Kuhn è Kuhn, "spendeteli 'sti 16 euri"

Non occorre essere eredi di Jonny Mnemonic , infatti, per ricordarci che, nel 2008, il continente americano ( detto anche il "cliente del mondo", ovvero il maggior importatore del mondo) ha avuto un piccolo problema di solvibilità con i fratelli "Lehman" e come in ogni "American gangster movie" che si rispetti c'è scappato il morto, ovvero una crisi globale.

Invece di riflettere sull' "Effetto Farfalla" che si sviluppa in un capitalismo improntato su leggi liberiste, dove il capitale è "libero di muoversi come gli pare" e per le quali se un tizio in America non paga il muto per essersi comprato la seconda casa a San Francisco, l' Italiano subisce, se je dice male, delle delocalizzazioni e se je dice bene delle svalutazioni del salario, proseguiamo nel nostro più nobile intento di definire le differenze tra il PD 2007 vs il PD 2017. Forse raggiungeremo comunque il nostro obbiettivo.

Io ne ho riscontrate 3 (altro numero cabalistico, oggi sono palesemente ispirato dalla volontà divina)


1) Europa e Antipolitica: "io voglio dire qui con molta forza noi siamo quelli che rifiutano l'antipolitica. Questo non può essere uno slogan per il quale ci lamentiamo del grillino di turno perché il populista è anche il tecnocrate abituato a fare come gli pare, senza alcun rapporto con la cosa pubblica. Ecco la politica. l' antipolitica è anche il burocrate del ministero perché tanto il ministro passa e lui resta e questo tipo di antipolitica va combattuto, rivendico all'azione del governo di questi anni il tentativo di retribuire il primato alla politica ma la politica deve essere capace di indicare una direzione non di inseguire una corrente o peggio di dividersi tra correnti.
O il PD diventa quello strumento che dà una visione per i prossimi 10 anni al paese o diventa, come gli altri, un soggetto che non serve più.
Se dobbiamo parlare del progetto dei prossimi 10 anni io parto da Bruxelles. Ritengo che questo sia il punto qualificante il nostro lavoro in Europa è un tema che dobbiamo mettere al centro della nostra discussione e per farlo dobbiamo sicuramente partire da tre considerazioni: e cioè che bisogna lavorare meglio sulla sicurezza e la difesa comune spiegando che l'obiettivo di difendere la sicurezza dei nostri concittadini non è un concetto di destra ma è un concetto di difesa  di chi è più in difficoltà di chi è più sofferente. Poi c'è il grande tema della moneta del fisco io penso che non ci sia spazio per un'Europa che non metta insieme regole fiscali uguali. Abbiamo tutti bisogno di rispettare la regola del deficit però è impossibile che ci siano dei Paesi che hanno delle aliquote fiscali scandalose, al punto da essere quasi dei paradisi fiscali e naturalmente tutto il tema della ricerca delle grandi reti.
Però amici, diciamocela tutta, noi in questa battaglia delle primarie dobbiamo tirare fuori delle proposte concrete è la prima che io mi sento di avanzare e quella di togliere la gestione della politica europea soltanto a delle tecnocrazia delle burocrazie degli addetti ai lavori. Dobbiamo rimettere in campo il principio democratico in Europa. L'Europa è stato il più grande luogo dell'avanzamento democratico degli ultimi 70 anni però negli ultimi 20 ha totalmente perso ogni tipo di rapporto con la democrazia per questi motivi credo che l'Italia dovrà impegnarsi per l'elezione diretta del presidente della commissione. Democrazia non burocrazia. Sappiamo che questo obiettivo è un obbiettivo di medio periodo perché non avverrà nelle prossime elezioni, iniziamo noi del partito socialista europeo col dire che chi sarà il candidato del partito socialista europeo la presidenza della commissione lo sceglieremo con primarie transnazionali ed europee tutti insieme dando ai cittadini il potere.

Il disegno di Matteo appare chiaro, un Unione Sovrana di Stati Sovrani, come più spesso sottolineato dal professor Fabbrini. E rilancia ancora "Per anni una parte delle "Élite" ha considerato l'Europa come lo strumento per convincere gli italiani riluttanti a fare riforme che altrimenti non avrebbero voluto fare. Ci sono stati dei premier che andavano in Europa come noi andavamo a scuola con la giustificazione in mano. Premier tecnici animati da una sorta di sentimento anti-patriottico, anti-italiano, come se il Paese fosse irrimediabilmente compromesso  e poi tornavano a casa e dicevano "ce lo chiede Europa" perché erano convinti che dicendo "ce lo chiede Europa" gli italiani avrebbero finalmente capito, perché se no gli italiani da soli non capivano. Io penso che quella stagione ha migliorato "forse" ,"forse", i conti pubblici, ma disintegrato l'idea d'Europa che i padri fondatori ci avevano consegnato e allora vorrei che la rovesciassimo a partire dall'appuntamento di Roma del 25 marzo quella stagione in cui Europa ce lo chiede, deve essere messa da parte siamo noi che chiediamo all'Europa di cambiare"

 **

2) Un nuovo Ruolo e nuovi strumenti per il  PD : "il PD in Italia è l'unica alternativa al doppio modello partito azienda da una parte, partito algoritmo dall'altra. Da questo punto di vista non c'è da sorridere, c'è da essere tristi per questo. Noi saremo felici quando il PD non sarà l'unico partito che pratica la democrazia interna, noi saremo felici quando il modello del PD non sarà un'eccezione, anche se dobbiamo dire proprio per questo che chi spara contro questa comunità in questo momento non fa male soltanto i militanti di quella comunità ma indebolisce l' argine della tenuta del sistema democratico del paese. Noi dobbiamo fare meglio, noi abbiamo fatto degli errori, noi dobbiamo migliorare il modello del PD, noi non abbiamo risolto il nodo originario del partito democratico. Allora parlammo del partito leggero quando c'era Veltroni, poi abbiamo parlato del Partito Pesante quando è arrivato Bersani. Credo sia il tempo di non continuare con questa discussione partito leggero partito pesante. Ci vuole un partito pensante, che sappia discutere, che sappia dialogare, che sappia ascoltare ma che sia consapevole della propria forza perché questo siamo noi. Deve essere chiaro che l' identificazione del ruolo tra il segretario del partito e il candidato alla guida del governo non è semplicemente una norma dello statuto e non è neanche un'ambizione personale, è una consuetudine europea che è fondamentale nel dibattito continentale. Se io non fossi stato a capo del partito non avrei ottenuto nessuno dei risultati ai quali siamo arrivati in termini di flessibilità. Non la  presi perché ero il capo del governo, ma perché avevo un partito del 41%, un consenso della la gente. Quando si discuteva con la Merkel dei temi della flessibilità il mio biglietto da visita era 11.2 i milioni di voti che aveva preso il partito democratico alle elezioni europee del 2014. Perché è il consenso la base di qualsiasi rivendicazione se non hai una forze attrattiva in termini di consenso non puoi pensare di riuscire a cambiare le cose adesso. Lo riconosco per primo io, non abbiamo sciolto il tema del modello partito, la necessità di un metodo diverso e di maggiore collegialità è prioritaria. Sono il primo a riconoscerlo e non a caso abbiamo presentato un ticket e non soltanto un candidato. Fatemi ringraziare Maurizio Martina per aver accettato questa sfida insieme. Non basterà il Ticket, non vorrei che qualcuno dice, ora pensa di cavarsela col ticket. non basta non basta lo dico per primo io. Noi abbiamo bisogno di fare di più sulla formazione politica abbiamo bisogno di evitare alcune improvvisazioni al potere che abbiamo noi, devo dire non soltanto noi. Domani Massimo Recalcati da questo palco racconterà una straordinaria esperienza che sta facendo il PD milanese a partire dal 20 maggio. La offriamo, l'abbiamo offerta, al Partito,a chi sarà il segretario  a partire dal 20 maggio, questa scuola di formazione politica, che durerà per 4 mesi, ma è una scuola di formazione politica che costituisce il trailer, il promo, di quello che noi vogliamo fare dal 2018 il nostro sogno è quello di una scuola nazionale che duri 9 mesi per 200 persone. C'è bisogno di imparare, di studiare, di conoscere.

E ancora sui circoli: "Non credo che si possa risolvere il problema aprendo qualche circolo in più, anche perché il tema non è se apri 3 circoli in più, ma se apri qualche ora in più quello stesso circolo come punto di riferimento. Non è facile dobbiamo essere capaci di offrire nelle sedi sul territorio una dimensione umana, il circolo del PD deve diventare un luogo che va oltre il PD deve fare vita sociale e politica, ma deve essere anche il punto di riferimento per chi vuole affrontare un problema legato alla protezione civile se c'è un emergenza, un luogo per chi vuole dare una mano se c'è un problema nel quartiere. Deve essere un luogo nel quale si respira umanità, perché siamo tutti amici tutti su facebook, ma poi la dimensione umana è quella che fa la differenza è questo il grande tema della globalizzazione.

E sul web:

Ma accanto a questo, non giriamoci intorno, esiste un problema gigantesco, lo sapete bene, ci conosciamo, che è quello della rete. I dati del referendum hanno detto che il sentimento sulla rete era " 87 per il no 13 per il si". Perché noi non ci siamo organizzati, certo! Perché gli altri usano i troll, vero! Perché siamo nel tempo delle fake news, Ok!. Ma l'elenco dei problemi non può bastare a una comunità di donne e uomini che vuole cambiare l' Europa e l'Italia. Apriremo la nostra piattaforma internet totalmente rinnovata si chiamerà Bob, come Bob Kennedy. come quel mito che per molti della generazione più grande della mia si era presentato come il sogno spezzato. Chi vorrà avrà la sua password e il suo pin, potrà partecipare, discutere, dialogare. E' la piattaforma che si collega allo straordinario popolo delle Feste dell'Unità. Non sono due cose in contrapposizione. Dobbiamo avere una dimensione più umana, circoli più aperti, ma contemporaneamente non lasciare la straordinaria invenzione del web nelle mani di chi per professione fa business e fa soldi con gli ideali degli altri

**

3) L'identità della sinistra: Ma la questione che ci deve caratterizzare è quella che sta all'articolo 1 della Carta Costituzionale questo è un paese che ha fondato sul lavoro.Va respinto il riferimento al reddito di cittadinanza per un motivo molto semplice se uno non ce la fa devi dargli un paracadute deviaiutarlo, devi farti prossimo, devi crearti un occasione di lavoro per i fargli fare formazione professionale ma se tu affermi il principio per cui uno che non ce la fa comunque può rilassarsi tranquillamente gli dai uno stipendio affermi il principio che la rendita è più forte dell'occupazione che non c'è la possibilità di mettersi in gioco. Noi vogliamo un paese fondato sul lavoro non sull'assistenzialismo. Noi vogliamo lavoro non sussidi.

Riscopriamo i nostri valori: Ho finito davvero c'è però da chiudere, ritornando al punto di partenza non è una chiusura perché naturalmente saranno i prossimi mesi prossimi giorni le prossime settimane a segnare il nostro cammino ma io vorrei che chi accetta la sfida del lingotto, tornare a casa per ripartire insieme fosse capace di una provocazione, un'altra. Che è quella di dire che se la società aperta oggi è in crisi noi dobbiamo difendere la società aperta non genericamente, affermando l'idea che la globalizzazione è bella e fa bene. Ma affermando il principio che la società aperta è un valore se riscopriamo alcune parole e le portiamo in questa parte del campo di gioco nel campo di gioco della sinistra una su tutte, io penso che la parola identità sia una parola di sinistra. Io penso che il valore culturale identitario di ciò che siamo non può essere lasciato ad una cultura soltanto di destra e il primo elemento del identità è la difesa del patrimonio culturale e delle radici filosofiche e spirituali che ciascuno di noi ha.
Il punto fondamentale che ci caratterizza e che ci fa diventare particolarmente credibili con noi stessi e quello di essere in grado di liberarsi dall'atteggiamento soltanto contro di chi sà soltanto fare polemica, di chi sta soltanto distruggere l'avversario. Le migliaia di persone iscritte al PD dicono che c'è un popolo indomito, appassionato, curioso e questo popolo non vuole lasciare il futuro dei propri figli nelle mani di chi sta so lamentarsi è un popolo patriottico perchè l' identità e la patria appartengono anche alla sinistra. Chiudo con questo: Orwell, quello del Grande Fratello, nel 1941 momento della guerra dice una frase straordinaria "il patriottismo non ha niente a che fare con il conservatorismo anzi, esattamente il contrario del conservatorismo il patriottismo è un ponte tra il passato e il futuro ed è per questo, scrive, che il patriottismo è la sinistra dovranno prima o poi tornare insieme.
Per me la missione del PD è qui, dare un'anima democratica all'Europa prendersi cura dell'italia da curare, affermare una identità culturale e sociale umana di un patriottismo dolce che restituisce dignità politica alla politica e bellezza all'Italia.

**

Non vi nascondo che per me è stato un discorso molto forte. Abituato come ero ad una Sinistra che definiva se stessa solo in antagonismo rispetto agli altri. Prima  in antagonismo a berlusconi, dopo in antagonismo ai 5Stelle, Renzi ci spiega che non dobbiamo rassegnarci ad una sinistra antagonista, ma protagonista del futuro del proprio Paese, del proprio Continente e del Mondo che immagina.
L'antico vizio del "Maiconaltrismo", la corrente di pensiero che ci ha portato spesso a dire "Al governo mai con....", (scegliete voi, li abbiamo detti tutti) appare logora di fronte alle sfide che attendono gli iscritti, i militanti ed i dirigenti del Partito Democratico. Il nostro programma è netto e chiaro, sappiamo chi siamo e dove vogliamo andare. In Cammino.




 

Nessun commento:

Posta un commento