lunedì 19 febbraio 2018

Insicurezza e democrazia

L’insicurezza  è   un  elemento  comune  e  quasi  normale  della  nostra  società e della nostra vita quotidiana. Il senso di vuoto che esse ci crea,  viene riempito da donne e uomini in un' eterna corsa quotidiana contro il tempo, per avere il tempo di partecipare a corsi ( il gioco di parole è voluto) più svariati, pilates, tango , cucina, yoga ...
Seguiamo, anche involontariamente, modelli imposti dai media che comunicano immagini asettiche, che mettono in primo piano solo il successo, mostrandocelo come a portata di mano ma allontanandolo sempre più da noi e da ciò che siamo.
Il condizionamento psicologico è forte, cadono tutti i taboo, anche quello della morte. Siamo donne e uomini alla ricerca dell’eterna giovinezza, che dedicano più tempo a quest’illusione che ai figli o ai rapporti umani. Siamo incapaci di avere rapporti sentimentali, di amicizia, lavorativi stabili.
Non ci sentiamo al sicuro neanche  richiusi nei nostri quartieri, nelle nostre case o nelle nostre stanze che assomigliano sempre di più a celle 3x3, connessi con tutti ma in contatto con nessuno, perché se qualcuno è in contatto con noi ci può ferire. Perché se mettiamo in gioco i nostri sentimenti corriamo il rischio di perdere e farci male.
Insicuri di farci delle domande, perché temiamo le risposte. I  messaggi dei media sono pieni di pessimismo. Si insiste sull’assenza di prospettive, sulla precarietà, sulla violenza e allora preferiamo non pensare, preferiamo correre, perché che cos'è la corsa se non un'eterna fuga da se stessi?
Abbiamo bisogno, invece, di farcele quelle domande profonde, dobbiamo ascoltarci, liberarci da silenzio e solitudine. Se non lo faremo,  il nostro mondo diventerà sempre più autistico e desertico, sempre più egoista perché gli altri non saranno più opportunità ma pericoli da evitare. 
Vi ricordate Fantozzi? Fantozzi, Ragioniere Ugo, aveva una casa, aveva una famiglia, aveva anche fatto una figlia, aveva un' automobile, aveva un posto fisso ed andava anche in vacanza e perfino in pensione. Oggi Fantozzi rispetto a te è un uomo di successo e tu ti senti insicuro.
E insicuri siamo diventati.
Individui incapaci di fidarci del prossimo o peggio ancora dello Stato, non parliamo della politica.
Sono passati 5 anni dall'ultimo voto politico-  sfido molti di voi ad elencarmi i nomi degli ultimi 4 presidenti del consiglio, compreso quello in carica, anzi vi sfido a ricordare per chi avete votato le scorse elezioni- eppure siamo ancora insicuri su chi votare, anzi indecisi anche sul fatto di "andarci"... a votare.
 Mascheriamo in maniera ipocrita la nostra insicurezza con slogan del tipo " Tanto so' tutti uguali", "tanto che cambia" " so tutti ladri" ... come se il fatto di gridarlo e di ripeterlo sui social fosse già abbastanza per essere considerati dei cittadini modello. Ma non è abbastanza.
Se si vive dentro un sistema democratico, che però per sopravvivere sta schiacciando i diritti economici della maggioranza (in particolare modo dei più deboli), fatalmente quel sistema, per non essere rovesciato, inizialmente  vorrà che "i più" non vadano a votare, poi vorrà comprimere i diritti democratici facendoci votare il meno possibile  e poi vorrà condurci verso una forma di dittatura, più o meno consapevole.
Peraltro,  in una dittatura già ci siamo: è quella dei "Media", i quali tolgono voce, oppure creano noise (rumore)  intorno alle opinioni di chi non è d'accordo con il sistema di cui loro sono i portavoce. E ti danno del sovversivo, del fascista, del nazista del cialtrone, se in un sistema democratico scegli di votare l'opposizione, perché il Paese  ha bisogno di stabilità. Come fai a non capirlo? Abbiamo bisogno che tu non ci rompa le scatole!.

Mentre noi siamo insicuri ed indecisi, il mondo non si ferma, continua  a girare e molto spesso ci lascia senza terra sotto i piedi.
Ora qual è la terra sotto ai nostri piedi?
Quali sono le poche certezze che ci sono rimaste? Dati alla mano ci sono rimaste solo due certezze, la terza, la sanità pubblica, la stiamo piano piano smantellando. E se vuoi fare un figlio, ricordati di non nascere in una fottuta isola.
Torniamo a noi i due diritti ai quali non possiamo rinunciare sono:
Al primo posto le pensioni delle nostre madri e dei nostri padri, le quali ci permettono da un lato di non doverci occupare - almeno economicamente- di loro nel momento in cui sono più deboli nella loro vita, ovvero la loro vecchiaia e dall'altro di avere la speranza di essere autosufficienti quando saremo noi quelli deboli poiché non più adatti al lavoro.
Al secondo posto le case di proprietà. Le quali rappresentano almeno la sicurezza di un tetto sopra la testa nelle notti piovose di febbraio.
Diritti che erano scontati per il più merdaccia dei fantozzi.
Prima regola per il voto: NON VOTARE PARTITI CHE PER RISOLVERE I VOSTRI PROBLEMI VI PROPONGONO RIFORME SULLE PENSIONI E PATRIMONIALI SUI RICCHI, PERCHÉ I RICCHI SIETE VOI.
Sì, noi non siamo così poveri da smettere di lottare e non siamo così ricchi da essere complici appagati di questo sistema. Siamo la fottuta borghesia, quella che le rivoluzioni le fa per davvero.
Prendo in prestito le parole di un mio amico, Valerio che oggi le ha pubblicate su facebook: "Parlando di elezioni con i miei amici, l'opinione più diffusa è che  mi confidano di voler votare un partito ma che alla fine non lo faranno, ne sceglieranno un altro perché il partito che risponde alle loro idee non vincerebbe e quindi il loro voto diventerebbe inutile.
Questo fenomeno psicologico è molto interessante. Si vuole stare dalla parte di chi vince o di chi quantomeno avrà una rappresentanza di rilievo. Quasi come fosse una rivalsa nei confronti della vita quotidiana che non li fa vincere...l'Italia è quel paese dove se nasci a Cosenza tifi Juve o al massimo Inter non tifi Cosenza...
Questo i sondaggisti lo sanno e sono consapevoli che loro non servono a capire cosa pensano le persone ma a condizionarle ed anche i politici ne sono consapevoli. Sarebbe interessante scoprire i legami tra società di sondaggi e politici.
Ora mi spiego perché in questo paese ha regnato la dc per 50 anni e Berlusconi e Prodi per altri 20.
Del resto questo è il paese dove fino al 1943 erano tutti fascisti e dal 44 erano tutti antifascisti”

Vi do' una notizia: La legge elettorale di oggi prevede una quota proporzionale, vuol dire che non ci saranno vincitori e vinti, il vostro voto non darà una maggioranza al Paese, nessun voto utile. I partiti si metteranno d'accordo in Parlamento, questa volta più che mai. Più partiti avremo in parlamento e più saremo rappresentati, più sarà difficile per il " Partito della Stabilità" mettersi al riparo dal voto del Popolo.
Quindi, andate a votare, andate a votare contro la Stabilità che oggi causa la vostra insicurezza e che si propone come soluzione del problema che esse stessa ha creato.
Votate per il partito che più vi piace, senza avere l'angoscia di soddisfare il vostro senso di insicurezza o la vostra voglia di vittoria, ma semplicemente per rappresentare democraticamente le vostre idee.
Fidatevi. 




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